DIVENTA RE
è una rilettura teatrale del romanzo “Come si diventa re” di Jan Terlouw affronta con un pubblico giovane le delicate tematiche che il testo propone.
Stark, nasce la stessa notte in cui muore il vecchio re di Katoren e questo fatto si carica di un alone di misteriosa premonizione. Nel giro di pochi giorni, resta orfano e da un sogno premonitore si instilla dentro di lui l’idea che diventerà Re.
Mentre Stark cresce, il Regno viene governato dai ministri (Certo, Retto e Buono) che, se nei nomi sembrano personificare tutte le caratteristiche che dovrebbe avere un buon governo, in realtà ne rappresentano l’opposto, perché incapaci di governare e interessati solo ai loro affari.
Il protagonista, Stark, spinto dal desiderio di scoperta, inizia un viaggio attraverso il regno e i suoi paesi dal nome allusivo (Decibel, Polveriera, Smog, Ecumene, Swindelburg, Equilibrio, Bosco Quieto) facendolo conoscere ed amare da tutti gli abitanti. Tale viaggio lo porta ad affrontare delle imprese, le quali allegoricamente trattano i problemi che oggi gravano sull’umanità (l’incomunicabilità e la vita attraverso uno schermo, l’inquinamento e il surriscaldamento del pianeta, l’avidità, e la mancanza del senso di sacrificio personale per il bene comune).
Venuti a conoscenza dei successi di Stark, grazie alla stampa e all’opinione pubblica, i Ministri, che all’inizio non lo prendono in considerazione fanno di tutto per portare il giovane eroe al fallimento, mettendo in pericolo la sua stessa vita.
Stark inconsapevole del destino che le parche (rappresentate nella mitologia greca da Cloto, Lachesi e Atropo), hanno tessuto per lui, terminerà questo viaggio diventando prima uomo e poi re non solo di Katoren, ma anche di sé stesso, maturando saggezza, intelligenza, generosità, umiltà e senso del sacrificio.
Note di regia
Il prodotto artistico racchiude diversi linguaggi espressivi e visivi, al fine di materializzare agli occhi dello spettatore un mondo immaginario, catapultandolo in un sogno scenico dalla natura favolistica e onirica.
La drammaturgia dello spettacolo si sviluppa grazie alla coesistenza dei seguenti elementi:
- utilizzo e trasformazione dello spazio scenico;
- dialoghi tra i personaggi e partecipazione attiva del pubblico;
- progetto sonoro;
- musica dal vivo;
- linguaggio visivo composto da luci, corpi e oggetti in ombra e proiezioni di disegni con lavagna luminosa (alcuni dei quali realizzati da un gruppo di bambini e bambine e rilavorati dalla compagnia).
Ispirati dalla poetica per le nuove generazioni di J. M. Barrie, L. F. Baum, A. Saint-Exupéry, S. Osten, H. C. Andersen, abbiamo lavorato su una messa in scena semplice, lineare, facilmente fruibile e capace di creare e rendere visibile il legame che esiste tra il reale e l’irreale, aprendo di volta in volta una finestra sulle città (ognuna con un suo linguaggio) che il nostro eroe attraversa per compiere le sue imprese.
Il tema centrale della storia è il potere. Volevamo affrontare questa tematica controversa con il pubblico di nuova generazione, raccontarla dal punto di vista di un giovane “eroe” e presentarla sotto l’aspetto di una favola moderna, dove la parola potere assume diversi significati: il poter modificare il corso degli eventi, grazie alle buone azioni, e quindi riuscire a DIVENTARE “re” delle situazioni che la vita ci presenta; e il potere nella sua accezione negativa, che crea divisioni, ingiustizie e sopraffazione.
La poetica espressiva utilizzata predilige l’utilizzo delle immagini alla parola, al fine di raggiungere in modo più diretto gli spettatori. Raccontiamo la storia di un viaggio utilizzando immagini, suoni, musica, luci ed ombre. E’ la storia di un destino che si compie. Quante volte ci siamo chiesti: ”e se tutto fosse già scritto ?”
Siamo certi che attraverso questo spettacolo si possa trasmettere alla generazione futura una filosofia di vita più sostenibile di quella attuale, al fine di poter offrire uno sguardo diverso su ciò che ci circonda.
Abbiamo intenzione di offrire un modello di teatro che pone alla base la ricerca, lo studio, la conoscenza, per una scrittura drammaturgica e un’azione teatrale partecipata, considerando, attraverso lo spettacolo, il TEATRO come mezzo di crescita e di controinformazione, rivelandone il carattere profondamente umano e pedagogico. Un’azione oggi più che mai necessaria.
CREDITI
Drammaturgia e messa in scena Murìcena Teatro
Con Monica Costigliola, Raffaele Parisi, Antonio Perna, Lucia Rocco
Disegno luci Paco Summonte
Progetto Sonoro Paky Di Maio
Scenografia Monica Costigliola, Angelo De Tommaso
Maschere Adriano Falivene, Valeria Malpeso
Tecnica Desideria Angeloni
Foto di scena Marcello Merenda
progetto vincitore del bando MU.D. – C.Re.A.Re. – Campania 2019
progetto vincitore del bando H-EARTH – Ecosystem of arts and theater 2021
Produzione Murìcena Teatro
FOTOGALLERY
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