Fare teatro … oltre lo sguardo è un progetto di laboratorio teatrale rivolto a persone non vedenti e ipovedenti, che svolge un’azione artistica, sociale e pedagogica all’interno del Monastero delle 33 di Napoli, attraverso un’attività laboratoriale permanente e performativa.
Fare teatro si pone l’obiettivo di fornire gli strumenti necessari per intraprendere un percorso formativo sullo studio e sulla pratica delle arti sceniche, sia dal punto di vista dell’attore che da quello dello spettatore.
Spettacoli, percorsi artistici sensoriali, laboratori ed eventi di inclusione sociale sono solo alcuni degli ambiti di intervento del progetto #FARETEATRO, propedeutici alla realizzazione di una performance e di eventi organizzati dagli stessi partecipanti al laboratorio.
Un percorso di formazione per conoscere le emozioni, i sentimenti e la verità in scena, senza mai perdere di vista l’aspetto ludico del teatro.
Il teatro è condivisione, incontrarsi con l’altro. L’esperienza teatrale è, infatti, tipicamente comunitaria e non può non coinvolgere l’entità “gruppo”.
FARETEATRO è anche un “format pedagogico” che nasce dal laboratorio teatrale FARE TEATRO (progetto Percorsi d’arte) finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale), il quale si è svolto presso lo Spazio Comunale Piazza Forcella dal 2015 al 2017.
Il progetto nasce nel 2017 presso il teatro dell’Istituto per non vedenti ed ipovedenti “P. Colosimo”, proponendo ai partecipanti una serie di attività culturali e artistiche.
Attività promosse e realizzate con diversi laboratori, eventi e spettacoli, che attraverso la tecnica della drammatizzazione, hanno migliorato e arricchito il corredo di competenze sociali e artistiche dei partecipanti, completando così l’idea “dell’ essere insieme”.
La maggior parte dei ragazzi non vedenti o ipovedenti hanno difficoltà nell’acquisizione di un repertorio di gesti e di parte del linguaggio del corpo, rendendo difficile l’apprendimento di comportamenti gestuali e sociali codificati.
Finalità del progetto
Il teatro è comunicare, e la comunicazione ingloba le diverse facce dell’espressività.
La scelta di proporre la tecnica della drammatizzazione a ragazzi/e con gravi deficit visivi costituisce una proposta privilegiata per migliorare ed arricchire il loro repertorio di gesti, considerato che la loro condizione gli impedisce di riconoscere i comportamenti gestuali-sociali codificati, e di fare un uso spontaneo della gestualità.
• importante comprendere che, proporre ai ragazzi non vedenti l’attività di drammatizzazione, non significa solo stimolare espressioni spontanee, libere associazioni, invenzioni di trame, ma è innanzitutto un percorso di crescita interiore e personale, è la scoperta che la propria creatività può essere condivisa nel gruppo.
Descrizione dell’attività
L’idea progettuale è quella di proseguire il laboratorio teatrale, già iniziato nel Gennaio 2017 presso l’Istituto P. Colosimo, rivolto ai ragazzi/e vedenti, non vedenti o ipovedenti dai 14 anni in su.
Il laboratorio “inizia” il partecipante all’apprendimento e allo studio dell’arte scenica. Attraverso specifici esercizi, si studiano le emozioni, i sentimenti e la verità in scena, salvaguardando allo stesso tempo l’aspetto ludico, perché l’arte teatrale è pur sempre un gioco.
Il percorso di formazione prevede:
- Recitazione e scrittura scenica
- Spazio e movimento
- Improvvisazione e gioco teatrale
- Drammatizzazione della voce
- Espressione corporea
- Linguaggi performativi e storia dello spettacolo dal vivo
- Costruzione del costume teatrale con l’arte del riciclo
- Incontri con maestri, prove aperte di spettacoli in allestimento, registi e attori nazionali ed internazionali
Il teatro può essere fondamentale nel processo di apprendimento sociale, nell’ambito della scuola e dell’educazione, perché promuove la collaborazione e l’integrazione attraverso la scelta dei ruoli.
Nel caso dei ragazzi non vedenti o ipovedenti, è necessario sviluppare strategie per facilitare l’apprendimento delle condotte di relazione indispensabili per la messa in opera di un racconto.
La drammatizzazione stimola espressioni spontanee, genera associazioni, invenzioni da condividere con il gruppo. Ma è, prima di tutto, un percorso di crescita interiore e personale.
Lo spazio e il movimento
Il palcoscenico rappresenta per i ragazzi un enigma, vista la difficoltà di dominarne il contesto spaziale. Conoscere lo spazio significa proiettarsi mentalmente in uno spazio e decentrarsi, muoversi autonomamente.
Imparare a conoscere uno spazio ignoto è una conquista che si ottiene con:
- Linguaggio descrittivo per raccontare gli spazi di movimento
- Linguaggio evocativo per ricordare spazi già vissuti
- Linguaggio anticipatorio per trasformare un comportamento difensivo in un ambiente sconosciuto
Il lavoro sullo schema corporeo e i gesti
Il linguaggio teatrale è accompagnato da segnali non verbali che incidono fortemente sulla comunicazione. Ecco perché il primo passaggio è aiutare i ragazzi a superare lo svantaggio iniziale attraverso:
- Lavoro sulla corporeità
- Promozione di condotte motorie funzionali al racconto
- Insegnamento di posture e abilità comunicative comuni, con il vocabolario del corpo
Attività di accompagnamento al progetto
Il laboratorio prevede una serie di attività collaterali, per far entrare i ragazzi nel pieno spirito del teatro:
- Laboratorio pratico di “Arte e riciclo del costume teatrale”
- Stage di formazione sull’organizzazione teatrale
- Convenzione con teatri di Napoli e della provincia
- Incontri con artisti e performer
- Integrazione all’attività del progetto PERCORSI D’ARTE già in corso, promosso da Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al Turismo ( www.percorsidarte.eu )
Obiettivo
Il laboratorio è propedeutico alla realizzazione di spettacoli, messi in scena dai partecipanti, i quali saranno protagonisti diretti di tutte le fasi di creazione: dalla scrittura scenica alla sua promozione, diretti dai responsabili della Compagnia.